Guardare la realtà e trarne spunti operativi. Col desiderio di rispondere al bisogno che si incontra.
“Condividere i bisogni, per condividere il senso della vita”: è questo il claim della cooperativa sociale Soldiarietà. Un’ambizione grande per una realtà che si è sviluppata in modo straordinario (qualcuno lo definisce miracoloso) a partire dal 1995, anno della sua fondazione. 23 anni di storie, di incontri, di persone e di famiglie che si sono coinvolte con gli operatori della cooperativa, creando il più delle volte storie di amicizia e di vera condivisione.
“La nostra cooperativa nasce a Bitetto, in provincia di Bari, sulla base di un’esperienza di carità vissuta all’interno dell’associazione Centro di Solidarietà – afferma Antonella Robortaccio, fondatrice e presidente della Solidarietà. Alcuni di noi avevano il desiderio di rendere sistematica quell’esperienza e di non lasciarla soltanto all’iniziativa volontaristica di alcuni. Così decidemmo di dare una veste giuridica diversa a quelle attività. Il bisogno delle persone che incontravamo era veramente ampio, direi sconfinato, e noi capimmo che occorreva tentare di rispondervi prendendoci delle responsabilità fino in fondo. Oggi Solidarietà dà lavoro a oltre 250 persone; è quella che, aziendalmente parlando, viene definita una media impresa. Il solo pensarci mi fa venire i brividi. E’ proprio vero che la realtà, il più delle volte, supera ampiamente i nostri progetti o i nostri desideri. Vivo davvero una grande gratitudine per tutto questo, nonostante la fatica che ogni giorno ci è data di vivere”.
Di che tipo di servizi vi occupate?
“I servizi di cui ci occupiamo oggi sono molto ampi e comprendono un po’ tutto il novero dei cosiddetti servizi socio-assistenziali. Ci occupiamo di asili nido, comunità socio-riabilitative per diversamente abili, centri socio-educativi per minori, centri polivalenti per anziani, servizi di assistenza specialistica scolastica per alunni diversamente abili, servizi di assistenza domiciliare educativa per minori, servizi di assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata per anziani e disabili, fino ad arrivare a centri di accoglienza stranieri. Ma ovviamente all’inizio non è stato così. Tutto questo è stato il frutto del lavoro di anni, di tanta esperienza maturata e soprattutto di tanta determinazione. Quando abbiamo iniziato ci eravamo focalizzati soprattutto sull’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Poi, anche a causa delle normative che evolvevano nel distinguere le cooperative a seconda dello scopo a cui tendevano, abbiamo deciso di evolvere verso questo tipi di servizi. Sempre però partendo dal bisogno che di fatto ci era messo davanti, mai con un progetto studiato a tavolino. E così sono nate tante storie di amicizia, tra i nostri operatori e gli assistiti, ma anche con gli stessi affidatari dei servizi, ovviamente nel rispetto dei ruoli di ciascuno. Penso che in fondo si capisca che ciò che ci anima è realmente la passione per il bene delle persone che incontriamo. Non faremmo questo lavoro, se non fosse per questo. Non ci sarebbe un’altra ragione adeguata”.
Su che territori prestate i vostri servizi?
“Il nostro raggio di azione comprende essenzialmente la Puglia e la Basilicata. Oggi gestiamo servizi e strutture nelle province di Bari, Bat, Lecce, Foggia e Potenza. D’altra parte i nostri servizi, al fine proprio di assicurare la qualità delle prestazioni, richiedono un coordinamento diretto nei vari ambiti territoriali e per questo motivo non ce la sentiremmo, perlomeno al momento, di estendere ulteriormente la nostra azione. Magari in futuro si vedrà, sempre se la realtà ce lo proporrà…”.
La vostra cooperativa ha a che fare ogni giorno con centinaia di persone, spesso anche in situazione di particolare fragilità. Come fate ad assicurare la qualità?
“La nostra forza, come quella di tutte le realtà che operano nel nostro settore, sono naturalmente, oltre ai principi e ai valori che ci animano, le persone che lavorano con noi. Sono loro il nostro motore. Per questo cerchiamo di assicurargli un’adeguata formazione, oltre a tutto il supporto di cui hanno bisogno. Di fatto i nostri operatori sono oggetto di un piano di formazione periodico, sulle varie tematiche di nostro interesse, senza contare che in alcuni ambiti ci capita anche di sperimentare nuove soluzioni”.
Puoi farci qualche esempio al riguardo?
“Proprio in questi giorni stiamo realizzando un’attività formativa specialistica sulle disabilità, ma anche sul livello educativo dei bambini, con il patrocinio della Regione Puglia, dell’Asl Bari e dell’Università di Bari, che ospita le lezioni, in collaborazione con un grosso centro del Connecticut, negli Stati Uniti. Vi stanno partecipando circa 150 persone. Si tratta di un corso sia teorico che pratico, attraverso lo studio di video che riguardano casi concreti, in particolare nell’ambito dell’autismo. I docenti sono americani e stanno trasferendo ai frequentanti metodologie e tecniche uniche nel loro genere. Per quanto ci riguarda non è un’esperienza isolata, nel senso che spesso ci capita di proporre ai nostri operatori attività di questo tipo, anche sperimentali”.
Lavorare in questi ambiti implica un contatto diretto con le pubbliche amministrazioni, oltre al fatto di dover tener conto di normative in continua evoluzione. Come siete organizzati in questo senso?
“Oltre alla nostra organizzazione interna e ai consulenti che lavorano con noi, proprio per darci tutto il supporto necessario, la nostra cooperativa aderisce a Federsolidarietà-Confcooperative, oltre che naturalmente a Compagnia delle Opere. In queste associazioni abbiamo l’occasione di confrontarci stabilmente con altri nostri colleghi e di trovare perciò stimoli e supporto per affrontare le varie problematiche. Anche questo implica un impegno da parte nostra, soprattutto in termini di tempo da dedicarvi, ma naturalmente ne va della nostra professionalità e del futuro della nostra opera”.
Quali sono i vostri progetti futuri?
“Come dicevo prima, il nostro principale progetto è stare alla realtà e a quello che ci suggerisce. E già questo è un bell’impegno…. Ultimamente, per esempio, ci capita spesso di essere contattati da Diocesi o da Ordini religiosi perché hanno strutture che non riescono più a far funzionare, soprattutto a causa della scarsità di vocazioni, e ci propongono di acquisirle in gestione. Anche questa è una sfida interessante che vagliamo sempre con estremo realismo, coscienti soprattutto dei nostri limiti. Sono tante le opportunità su questo fronte; chissà che nel prossimo futuro non accada qualcosa…”.
Scarica il pdf
Contatti:
Solidarietà Soc. Coop. Soc.
Via Sannicandro
70020 Binetto (Ba)
Tel. 080 3839635
www.solidarietacoop.it
E-mail: direzione@solidarietacoop.it
You must be logged in to post a comment Login