Dal 1898 ad oggi, lo sviluppo dell’impresa molitoria cerignolana. Con il grande impegno per la qualità, seguendo le tendenze dei mercati.
Incontrare imprese ultracentenarie è sempre un onore: ti mette dentro quel sano rispetto per chi da generazioni è impegnato a creare valore sul territorio. E’ il caso della De Sortis Industrie Semoliere di Cerignola, un’azienda nata nel 1898 e che ha avuto nel corso della sua lunga vita una serie di evoluzioni.
Ne parliamo con Cosimo De Sortis, attuale Amministratore dell’azienda.
Allora, da dove nasce l’avventura della De Sortis?
“Nasce veramente da molto lontano, anche geograficamente parlando. Alla fine dell’800 il mio bisnonno Vincenzo, meccanico di molini, comincia a realizzare molini in Argentina. In questo modo, partendo quindi dalle sue competenze tecniche, si fa anche un’esperienza nella produzione di semole. Fu così che, rientrando in Italia nel 1920, realizza il primo molino in pietra a Ferrandina, in provincia di Matera. Negli anni ’40 poi mio nonno Cosimo e i figli Vincenzo e Gennaro, mio padre, realizzano il primo molino industriale a Pietragalla, in provincia di Potenza. Da lì a poco si trasferirono a Potenza, rilevando un molino importante, allora esistente, della famiglia Blasi. Il nostro arrivo a Cerignola, invece, avviene alla fine degli anni ’50 con l’acquisizione del molino Pizzi. Erano gli anni nei quali in Italia esplodeva il consumo di pasta e un po’ tutte le aziende molitorie, per ragioni di tipo logistico-organizzativo si localizzavano a stretto contatto delle zone di produzione granaria. Fu così anche per noi, tenendo conto che Cerignola era ed è ancora il secondo bacino agrario per estensione più grande d’Italia”.
Arrivati a Cerignola, quale fu la vostra evoluzione?
“Una volta ristrutturato e ampliato il molino che acquisimmo, iniziammo una collaborazione esclusiva con Barilla, il maggior produttore di pasta italiano. Lavoravamo solo per loro e questo fu certamente un vantaggio perché da loro acquisimmo un metodo di lavoro che ci fece crescere molto in termini di competenze. Questa collaborazione andò avanti fino alla fine degli anni ’70, quando decidemmo a tutti gli effetti di affrontare il mercato, senza contare solo sul gruppo Barilla. Fu una scelta importante, anche coraggiosa per certi versi, ma di certo fu una scelta giusta. Di lì a pochi anni mio padre e mio zio decisero di avviare un’attività anche nella produzione di pasta, fondando un pastificio a Pietragalla, in modo da completare così la filiera.
Nel 1998, poi, l’azienda subisce una profonda riorganizzazione, scindendo la parte molitoria da quella della produzione di pasta. Io e mio fratello Michele, nel frattempo entrati in azienda, cominciamo ad occuparci della prima, mentre la seconda viene affidata alle nostre cugine.
Successivamente, il 1 giugno 1999 parte la produzione nell’attuale impianto ubicato nella zona industriale di Cerignola, primo insediamento della stessa. Lo ricordo con un certo pathos, visto che non fu semplice, soprattutto per una serie di problemi legati alla presenza all’epoca di una criminalità molto fastidiosa. Solo l’intervento dell’allora Sindaco, Salvatore Tatarella, del vice-Presidente del Consiglio, Pinuccio Tatarella, e del Sottosegretario agli Interni, Mantovano, ci consentirono di portare a termine l’investimento, risolvendo i problemi di sicurezza che incontrammo. Fu una bella pagina di buona politica che si mette davvero al servizio dei cittadini. D’altra parte, il nostro insediamento aveva un valore simbolico non da poco per l’intero territorio di Cerignola. Da lì in poi, infatti, si insediarono nell’attuale zona industriale, via via negli anni, numerose altre aziende”.
Una storia davvero interessante. E che cosa ci dici dell’azienda di oggi? Quante persone ci lavorano? Che mercati presidiate?
“Oggi l’azienda occupa 14 persone, potendo usufruire di un impianto di produzione altamente automatizzato. Il nostro mercato è esclusivamente nazionale, mentre dal punto di vista degli approvvigionamenti, operiamo sia sul mercato nazionale che su quello estero, anche se cerchiamo di privilegiare soprattutto i fornitori italiani. Questo, in verità, anche per una campagna mediatica di informazione che di fatto tende a far credere che il grano di produzione nazionale sia migliore rispetto a quello estero. In realtà invece non è sempre così: il grano estero affronta ogni volta che viene importato sedici livelli di controllo e perciò è davvero più che sicuro e qualitativamente ottimo”.
E’ un po’ la solita diatriba tra produttori e trasformatori. D’altra parte, da presidente di Ial.mo.pa., l’associazione di settore di Confindustria, ti stai battendo molto contro questo modo di pensare…
“Si, certamente, soprattutto perché credo che sia una battaglia di verità, non di mero interesse. Il nostro Paese sta perpetrando peraltro azioni protezionistiche in questo senso che però non fanno bene né alla concorrenza, né agli interessi dei consumatori. Per questo mi sto spendendo tanto”.
Su quali fronti state lavorando per la vostra azienda, rispetto al prossimo futuro?
“Un punto fondamentale sul quale stiamo lavorando è quello di analizzare e di conseguenza interpretare al meglio le nuove tendenze dei consumi. Il consumo di pasta in Italia diminuisce ogni anno di circa uno 0,3-0,5% e questo per vari motivi, non ultima anche la crisi economica degli ultimi anni. In realtà le tendenze dei consumi stanno mutando sempre più, privilegiando prodotti funzionali (senza glutine, integrali, ecc.) e noi ovviamente ci stiamo adeguando a questi nuovi trend. Anche su questo c’è da dire che tante volte si fa una certa confusione. Ad esempio, il prodotto senza glutine è certamente indicato per chi ha determinate patologie o intolleranze ma non è indicato per chi non si trova in queste situazioni. Ma a volte ci si fa prendere dalle mode e si dimentica la vera natura dei problemi. Tuttavia, è evidente che i consumi stanno mutando e di conseguenza anche le produzioni devono adeguarsi”.
Un’ultima domanda vorrei porla sul tuo impegno associativo da Presidente di un’importante associazione quale Ital.mo.pa.. Immagino ti chieda tanto impegno e tempo da dedicare…
“Certamente l’impegno richiesto è oneroso ma allo stesso tempo stimolante. Ovviamente sono supportato da una struttura che lavora ogni giorno per i nostri associati. Uno degli obiettivi del mio mandato, iniziato da un anno, è quello di incrementare il livello informativo nei confronti delle imprese, proprio per dare loro una corretta informazione. Su questo vogliamo lavorare molto”.
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Contatti:
DEIS srl – De Sortis Industrie Semoliere
S.S. 545 Rivolese km. 3,300 – zona industriale
71042 Cerignola (Fg)
Tel. 0885 449016
www.desortis.it
E-mail: deis@desortis.it
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